Ariccia – 400 anni di Sant’Apollonia, Gregorio Vivaldelli incanta con “Maria nella Divina Commedia” - Castelli Notizie
Sabato 20 maggio, nella parrocchia di Santa Maria Assunta in Cielo di Ariccia, si è tenuto l’incontro "Donna, se’ tanto grande: Maria nella Divina Commedia".
Protagonista il prof. Gregorio Vivaldelli, biblista dalla diocesi di Trento e grande appassionato di Dante, che ha guidato i presenti in un percorso di poesia, immagini e vibrante entusiasmo.
Nella chiesa dell’Assunta, capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, Dante è stato “ospite” di Gregorio Vivaldelli sotto gli occhi incantati di oltre 200 persone che potevano essere accolte e hanno avuto la fortuna di esserci.
L’occasione dell’evento è stata la ricorrenza dei 400 anni dalla proclamazione di Sant’Apollonia a patrona di Ariccia. In sua memoria, infatti, la chiesa era stracolma di credenti e non credenti, praticanti e persone che frequentano saltuariamente o non lo fanno affatto. La parrocchia, a partire dalla propria fede, ha colto quest’occasione per unire, appassionare, contribuire a crescere e fare cultura, rendendo visibile e concreta la missione della Chiesa sul territorio.
Santa’Apollonia, vergine e martire, è legata alla città di Ariccia dal 1622, quando ne divenne patrona a seguito di un evento miracoloso. Il 9 febbraio di quell’anno, infatti, mentre si stava celebrando la Santa Messa nell’allora Chiesa Collegiata (oggi ex Chiesa di San Nicola), si scatenò un violento temporale. Un fulmine incendiò il tetto della chiesa, gremita di fedeli, ma nessuno subì alcun danno.
All’evento di sabato hanno partecipato il vescovo di Albano Vincenzo Viva, il parroco Mons. Giovanni Masella, il sindaco di Ariccia Gianluca Staccoli e tutti gli ex sindaci della città, a rendere presente la storia di Ariccia degli ultimi decenni.
Unanime l’apprezzamento per la serata da parte dei partecipanti, tutti desiderosi di ripetere esperienze come questa, che riescono ad allargare orizzonti e confini, generando meraviglia e ammirazione. “Che bello” e “Grazie” le espressioni ascoltate maggiormente all’uscita.
Una pastorale attenta alla bellezza, alla storia locale e alla cultura, che riesce ad attrarre e a sorprendere, accomunando, forse, molte più persone di quanto si abbia talvolta il coraggio di immaginare. Certamente un dono e anche uno spunto di riflessione ecclesiale, in tempo di Sinodo e di ripetuti inviti a “uscire” da parte di papa Francesco.
Testo della Redazione di Castelli Notizie